domenica 31 maggio 2015

Poveri ma belli

Perché quando una superfica va con uno bruttarello ma pieno di soldi sono tutti pronti a dire "quella va co' quello solo perché c'ha i soldi"?

Se Pippo Pancaro invece di essere stato un terzino milionario fosse stato un contadino dell'Aspromonte se la sarebbe fatta Adriana Volpe? E la letterina? E se Bobo Vieri invece di essere stato un bomber fosse stato uno stagnaro del Tufello se le sarebbe fatte tutte le veline more degli ultimi 15 anni? E se Fantantonio non fosse stato il pibe de Bari ma un pescatore di seppie se le sarebbe fatte le 600/700 donne che dichiara?
La risposta è no! E se se le fossero fatte tutti ci saremmo dati un'unica spiegazione, l'amore.

La risposta politicamente corretta media su tale argomento è che l'aspetto fisico e la stabilità economica non contano, quello che conta è il carattere, la simpatia e tante altre cazzate.
Poi però se sei un cesso senza una lira ma la persona più intelligente, simpatica e sensibile della terra la tua unica opportunità di riproduzione si trova comunque sotto a una montagna di merda a Malagrotta.
Purtroppo vengo colpito dall'irresistibile fascino della verità. Quello che mi infastidisce è che il nostro istinto di sopravvivenza tende a sminuire l'intelligenza e la scaltrezza e a elevare la bellezza. Nascere belli è solo una gran botta di culo, perché uno bello deve meritare di più di uno che pur non essendo una cima e neanche bello sia comunque riuscito solo con le sue forze a ottenere una posizione di spicco nella società?
Voglio dire perché diciamo che la letterina è andata con Pippo Pancaro solo perché è milionario e non diciamo che Pippo Pancaro è andato con la letterina solo perché è bona? E' ovvio che sono affermazioni entrambi vere eppure la seconda generalmente viene sottintesa.
Checché se ne dica, la bellezza è la dote migliore che si possa avere dal punto di vista della riproduzione. Mi dispiace per tutti quelli che per sopperire alla propria mancanza di appetibilità cercano di dimostrarsi intelligenti e di realizzarsi professionalmente, purtroppo ci sarà sempre un idraulico belloccio e una segretaria superfica che metteranno in discussione i vostri sentimenti.

Adesso scusate ma ho un appuntamento a Malagrotta.

sabato 8 novembre 2014

Paolo Conte Snob - Recensioni

Ho letto alcune recensioni su questo disco, e le ho trovate molto superficiali e a volte addirittura forzate e scontate. Alcune si permettevano di parlare di una canzone dell'album senza neanche averla capita. Ad esempio che signorina saponetta si riferisce a una ragazza quando chiaramente l'argomento è la mazurca. Ho letto la recensione dell'huffingtonpost, parole alla cazzomannaggia. Quella di ondarock, negativi per partito preso. Tutte sono più o meno accumunate dall'idea che la creatività si sia esaurita da 15 anni, probabilmente perché lo stesso Conte ha dichiarato di aver finito la benzina, ma ha anche detto di aver messo tanta fantasia in quest'ultimo album, e allora qual'è la verità? Quella che ci fa comodo?
Probabilmente come un perfezionista non è mai totalmente soddisfatto dei propri risultati. Per come la vedo io però, lo sforzo nella ricerca di questa perfezione sfocia in canzoni capolavoro e non in dischi mediocri come ci vogliono far credere.
Facendo un conto molto semplice, 15 anni fa era il 1999, gli album usciti da quell'anno in poi, tralasciando i live e evitando di parlare di arrangiamenti e non di canzoni, sono
2000 - Razmataz
2004 - Elegia
2008 - Psiche
2010 - Nelson
2014 - Snob
Questi signori mi vogliono far credere veramente che in questi album non ci sia fantasia e genialità? Che Razmataz non sia un disco visionario? Che Elegia, Molto lontano non siano capolavori di musica e parole? Che Sonno elefante non vivrebbe tranquillamente anche solo di musica? Mi stanno dicendo che non c'è originalità in Velocità silenziosa o L'orchestrina? Che L'amore che non sia una delle canzoni più belle di Conte così come Tra le tue braccia e Clown? Ma sta gente ha mai ascoltato Clown?
Per come la vedo Paolo Conte non ha fatto altro che crescere nella sua carriera, il periodo da 900 a Snob per il momento è stato il più felice.
Come al solito riusciamo sempre ad essere autodistruttivi e invece di vantarci e difenderci un artista che francesi, inglesi, olandesi, tedeschi ci invidiano, lo sminuiamo, come se avessimo qualcosa di meglio. Tutto questo ovviamente senza neanche aver, probabilmente, attentamente ascoltato quello di cui si parla.

Lasciamo stare poi le domande che gli sono state fatte durante la presentazione del disco...


giovedì 20 marzo 2014

Lei, recensione probabile

Chiunque abbia letto un romanzo di Asimov e in particolar modo Io robot o, meglio ancora, Tutti i miei robot, non avrà potuto fare a meno di pensare a lui, anche solo vedendo il trailer di questo film. A me è successo.
Sono andato al cinema, con molti pregiudizi, chiedendomi continuamente perché, visto che Asimov ci ha lasciato tantissime storie, inventarsene una zero, neanche poi così avvincente.
Quindi sono andato sapendo già che all'uscita lo avrei distrutto, avrei detto che fosse una merda, insultato il regista/sceneggiatore Spike Jonze e smadonnato non capacitandomi del perché ancora il cinema non abbia investito su un film decente basato su qualche racconto di Asimov, visto che sono state prodotte cacate pazzesche come questo film.

La prima volta che ne ho sentito parlare ho pensato subito al racconto di Asimov Vero Amore contenuto nella raccolta Tutti i miei robot. Un tizio si fa aiutare dal proprio pc a trovare la sua anima gemella. Per farlo lo programma in modo tale che possa imparare e, in particolar modo, imparare a conoscere il proprio programmatore, non vado avanti per non rovinare il finale a chi lo voglia leggere, ma vi assicuro che è molto bello.

Carico d'astio sono andato al cinema e ne sono uscito, non soddisfatto, ma neanche schifato.
Il film di per se, se lo si interpreta correttamente è effettivamente carino, se invece lo si prende così com'è senza cercare di capirlo è una gran cacata, a tratti anche imbarazzante.
Dal mio punto di vista la chiave per capire il film sono le 3 leggi della robotica inventate da Asimov. Questo è quello che mi fa incazzare. Cioè, io credo che il regista/sceneggiatore, Spike Jonze, conoscesse bene e a fondo i romanzi di Asimov e si sia venduto questa storia come se fosse effettivamente originale, quando è palesemente un banale copiato della fantasia di Asimov. In tutto ciò non poteva dare una spiegazione chiara della storia o addirittura citare le leggi della robotica, sarebbe stata una confessione. Quindi ci lascia con un finale un po' sospeso che lascia ampio spazio all'interpretazione.
Quindi sì, bello! Ma bravo Asimov, non Jonze.

Alla fine sono due le domande fondamentali che viene da farmi, una è quella che mi facevo già prima di vedere il film, cioè, perché cazzo non hanno preso una storia di Asimov? A cui credo non avremo mai una risposta. L'altra è, come cazzo hanno fatto a premiarlo con il premio alla miglior sceneggiatura originale?

Leggi della robotica:

  1. Un robot non può recare danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno.
  2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla prima legge.
  3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la prima o la seconda legge.


lunedì 17 marzo 2014

Roma nun fa' la stupida

E' tutto perfetto, c'è la luna, un'altalena per due, il chiasso lontano di un sabato sera all'Angelo Mai, la complicità, sorrisi e risate, sguardi intensi, gli occhi di lei bellissimi che si abbinano perfettamente al biondo dei suoi capelli e soprattutto c'è il ponentino. Ci sono tutte le condizioni iniziali per dire alla fine "credo di essere innamorato". E allora pensi "Roma nun fa' la stupida eh!"
Poi arriva una sua amica, la bolla di sapone che vi isolava è ormai scoppiata, il ponentino si smorza e tu hai l'aspetto di uno che è stato svegliato bruscamente. Metti in moto il sesto senso per capire se veramente qualcosa stia andando per il verso sbagliato e allora cerchi di restare simpatico anche alla sua amica, nella speranza che si fidi di te e ti lasci solo con lei. Resti aggrappato alla parete con tutte le tue forze, come farebbe un climber con uno spit a 2 metri. E invece niente, lei forse vuole restare, ma non trova il coraggio e la sfacciataggine di dirlo alla sua amica. O forse è solo una tua speranza.
E allora vi alzate, il massimo che riuscite a fare è salutarvi come si fa con una persona che incontri quotidianamente, ma in realtà è un saluto molto più vicino ad un addio.
Mentre ti allontani imprechi e te la prendi con Roma che prima ti lascia sognare, e poi fa' sempre la stupida.

venerdì 7 marzo 2014

I vegani non ingoiano

L'altro giorno ero seduto sulla tazza del cesso e ho avuto un'illuminazione, i vegani non ingoiano!
Per capire bene se la mia brillante intuizione potesse avere un senso, come farebbe un buon scienziato ho utilizzato il metodo scientifico, ho aperto wikipedia e controllato la bacheca facebook dei miei amici vegani. Ho scoperto che esistono due qualità di vegani, gli etici, cioè quelli che lo sono perché credono che l'uomo possa sopravvivere comunque anche senza mangiare e quindi uccidere un altro essere vivente, schiavizzarlo o più in generale ledere la sua libertà mungendo o raccogliendo le di esso uova. Poi ci sono i vegani dietetici, cioè quelli che lo sono perché credono che mangiare carne animale o prodotti derivanti da un animale possa nuocere alla salute dell'essere umano. Ad esempio c'è chi dice che la carne animale provochi tumori, ma sta cosa la dico con molta leggerezza, infatti l'ho intuita dopo l'ennesimo post vegano di un mio amico feisbucchiano e non credo che sia un luminare della medicina, che poi va be', fuma pure come un turco, quindi ma de che stamo a parla'? De salsicce?
Non voglio scendere nella discussione se sia giusto o meno mangiare un animale, neanche parlare dei pro e contro di mangiare un animale, per me ve potete mangia' pure la merda. Quello che mi chiedo è, un vegano può mangiare, non dico la carne, ma un prodotto umano? Senza che ci giro troppo intorno, un vegano (soprattutto del tipo dietetico) è autorizzato dalla comunità vegana ad ingoiare sperma? O semplicemente praticare del sesso orale, ingerendo sicuramente qualsiasi cosa possa uscire da un organo genitale?
Supponiamo per assurdo che vi troviate a fare sesso, supponiamo poi che vi troviate a farlo con un vegano/a e che per voi non sia un problema non ricevere del sesso orale e quindi non fate problemi se il vostro partner con molta educazione vi dice che il suo credo non gli permette di regalarvi tale piacere. Supponiamo poi che vogliate praticare del sesso orale al vostro partner vegano/a. Cosa dovrebbe fare a questo punto il nostro amante salutista? Lasciarvi fare o, per amore della scienza e della prevenzione delle malattie, fermarvi un attimo prima che state per tirare fuori la lingua e spiegarvi che per il vostro bene sia meglio evitare certe pratiche?
Mah, lascio ad altri dare una risposta a questa domanda, a me piacciono le ragazze onnivore.
Buon appetito!


Un vegano durante l'atto sessuale.

Ovviamente il discorso può essere esteso al latte materno o ai baci, ma non scriverei su questo blog se lo avessi affrontato da quel punto di vista.

mercoledì 19 febbraio 2014

The Beatles vs Oasis

Quando uscirono gli Oasis questo era un discorso che mi capitava di fare spesso.

Io: Ti piacciono gli Oasis?
Persona a caso: Sì so' fichi.
Io: Va be' dai niente de che.
Persona a caso: Sì, va be' non se so' inventati niente, so' identici ai Beatles.
Io: Dici?
Persona a caso: Avoja, senti che roba, so' loro.
E subito mi trasformavo in Carletto Ancelotti

Mah...

Sinceramente sono sempre rimasto un po' spiazzato da questa cosa, mi ritengo un grande fan dei Beatles, i loro dischi li ho consumati e in tutti i formati, CD, LP, MC e MP3. E devo dire di essere stato anche un fan degli Oasis almeno fino a Be here now. Insomma modestamente posso dire di conoscere bene tutti e due i gruppi e quindi penso di poter esprimere un'opinione a riguardo.
Gli Oasis con i Beatles non c'entrano veramente un cazzo!
Gli sarebbe piaciuto agli Oasis avere un pizzico della genialità musicale e artistica dei fab 4.
I Beatles hanno spaziato in tutti i generi, dal rock'n'roll alla psichedelia, dallo swing al punk, dal genere x al genere y per x, y appartenente all'insieme dei generi musicali. Hanno utilizzato ogni tipo di strumento musicale, curato nel particolare ogni canzone, questo li ha fatti veramente grandi, la dedizione nel comporre e produrre al meglio ogni singolo pezzo.
Gli Oasis invece 4/4, voce ragliante, accordi aperti e fruscio di sottofondo. Sempre stesso genere musicale per ogni canzone,  il così detto britpop. Che poi non è altro che un'evoluzione della musica popolare inglese e irlandese, quel genere da cui ad esempio gli statunitensi hanno tirato fuori la musica country. Quello da cui i Beatles furono estremamente influenzati, ma che mischiarono con rock'n'roll, jazz e sperimentazioni varie. Mentre gli Oasis semplicemente si limitarono ad accendere il distorsore.
Una sessione di registrazione degli Oasis me la immagino così:

Noel: Oh ho scritto una canzone nuova, fa così 

Noel canticchia accompagnandosi con chitarra acustica una canzoncina orecchiabile in 4/4.

LiamBurp!
Resto della band: Fica! (Anche se diremmo lo stesso pure se ce facesse schifo, tanto non contiamo un cazzo).
Noel: Registriamo! Accendi il Super Overdrive e mi raccomando accordi aperti!
Liam: MAYBEEEEEEEEE!!!!

L'unica canzone dei Beatles che ho sempre trovato simile a una canzone degli Oasis è It's all too much, ma solo per il livello di caciara.
Gli Oasis sono stati bravi a sbandierare in tutti i modi di essere i nuovi Beatles, e tutti ci hanno creduto. Solo che loro quando lo dicevano stavano fatti come le scimmie e voi no.

Il fatto che l'intro di my sweet lord assomigli all'assolo di chitarra di supersonic o che l'intro di don't look back in anger ricordi imagine (tralasciando il fatto che non stiamo parlando di Beatles), non significa avere la stessa genialità, ma semplicemente copiare.

venerdì 7 febbraio 2014

Bob Dylan er marchettaro

Parlando di musica questa volta non riuscirò a non mettere un piede nella politica, cosa che non vorrei fare, perché la politica è in teoria idea, filosofia, è qualcosa in cui credere, per qualcuno è stato qualcosa per cui morire. In pratica, però, è qualcosa da sfruttare per un tornaconto personale, quindi mi sembra insensato parlarne.
Vorrei parlare di Bob Dylan un cantante considerato da molti un mito vivente, da me personalmente un cantante qualsiasi e, dopo lo spot della FCA, un gran fio de na mignotta. Eh sì perché il paladino dei diritti umani, quello che scriveva canzoni come The times they are a-changin' o blowing in the wind, con testi vaghi e sempre opinabili, senza schierarsi mai definitivamente, che non se sa mai. Oggi sempre con la stessa tattica si ricicla testimonial di un società automobilistica e più in generale del consumismo. Una di quelle società legate necessariamente all'energia e al consumismo. Energia che è stata la causa principale di quasi tutte le guerre da 100 anni a questa parte e che non hanno guardato molto ai diritti umani. Bob Dylan è uno di quelli che ti dice che la guerra è brutta ma se dici che è un portavoce di pace si tira indietro. Un cacasotto o un fio de na mignotta, appunto. Uno di quelli che pensa sempre a i cazzi propri. Che ci si può aspettare da uno che si fa chiamare Dylan probabilmente per nascondere il suo cognome chiaramente ebraico Zimmerman. Effettivamente un cantante di musica folk ebreo non avrebbe fatto molto successo, bravo Bob anche qui c'hai preso! 
Quante volte ancora dovranno volare le palle di cannone perché siano definitivamente bandite? (how many times must the cannon balls fly before they're forever banned?). Lui intanto per oggi si schiera dalla parte del consumismo, tanto una palla di cannone in più o una in meno chi se ne accorge? In definitiva la risposta sta soffiando nel vento (the answer is blowin' in the wind), quindi sostanzialmente nessuno la sa.
Lennon lo aveva già capito quando disse che tra gli altri non credeva in Zimmerman.
Credo che un personaggio come Dylan avrebbe potuto evitare di lasciarsi tentare ancora una volta dal dio denaro, visto che sicuramente non gli manca e, vista la sua età, tra qualche anno neanche gli servirà più, quantomeno per il rispetto dei fans che hanno fatto la sua fortuna e che magari oggi vedono crollare il proprio mito. Che dire Bob, don't think twice it's alright.