venerdì 19 novembre 2010

Nelson, l'ultimo lavoro di Paolo Conte

Dopo due anni da Psiche che personalmente non mi aveva molto entusiasmato, mi sono sempre ripromesso che l'avrei ascoltato con più attenzione, forse un giorno lo farò, esce l'ultimo album di Paolo Conte, Nelson, quindi il lavoro si accumula... Paolo Conte non compare mai in tv, difficilmente rilascia interviste e ai concerti a parte per cantare i testi delle sue canzoni, non apre mai bocca neanche per ringraziare (lo fa con un inchino). Per questo album però si è dato molto da fare, a parte la breve intervista a "che tempo che fa", rilascia anche un'intervista di un'ora a "Speciale TG1". Scopriamo, al di là del fatto che non è un grande oratore, il che per me è confortante visti i testi delle sue canzoni, che non è un appassionato di ciclismo, pur avendo scritto molte canzoni a riguardo. Oppure che "via con me" la cantò per la prima volta Roberto Benigni che è un suo amico e che come lui è un appassionato di enigmistica in particolare delle crittografie. Una cosa molto curiosa è che la canzone che avrebbe voluto scrivere è "Pata pata" di Miriam Makeba. Ci svela inoltre il perché, o quantomeno la sua idea del perché le donne odiano il jazz, ma secondo me sia Mollica che Fazio hanno fatto un errore grandissimo, ossia non chiedere se fosse arrivato il giorno di spiegarsi meglio sulla canzone "Hemingway". Sono anni che aspetto una spiegazione.
Il nuovo album è dedicato ad un cane che aveva, Nelson per l'appunto, pastore francese con un buon orecchio per la musica. Infatti Paolo Conte racconta che di solito la sera, prima di andare a dormire, ha l'abitudine di "spolverare la tastiera del pianoforte" e a conclusione del concerto serale si esibisce sempre, per ragioni scaramantiche, in un motivetto che faceva capire al suo cane che il concerto era finito, infatti si alzava e andava a dormire. Sull'album non saprei ancora dare un mio giudizio, per ora ho sentito solo tre canzoni "L'orchestrina" una di quelle che ti entra in testa e la canticchi per tutto il giorno, a me piace molto. "Tra le tue braccia" (ennesimo capolavoro con un assolo surreale!) forse dedicata alla moglie perché fa capire, nell'intervista, che ne è ancora molto innamorato. Infine ho sentito anche "Storia minima" anche questa molto bella, quindi direi che promette bene. Quello che va osservato è che in questo album, come era successo anche in "Razmataz" le canzoni non sono cantate esclusivamente in italiano, ma anche in inglese, francese, spagnolo e napoletano. Come dice lui, perché adattare una canzone alla lingua italiana se è perfetta in un'altra lingua?

Per chi fosse interessato qui dovrebbe esserci l'intervista a "Speciale TG1", mentre qui  quella a "che tempo che fa".
"Nel buio echeggia una scoreggia...."

5 commenti:

  1. ooooooooohhhhhhh questo weblog è da paura,
    ce ne vorrebbero di più in rete..........ciao a tutti!!!
    (g.house)

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  2. è vè?! Lei dice la verità!! Prossimamente arriverà un post moooolto interessante, stay with us.

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  3. mmm, Google mi dice che la canzone si chiama Hemingway, e non Hamingway :-)

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  4. eh si anche a me dice lo stesso... :) Adesso correggo.
    Comunque mi fa piacere che ti interessi a Paolino, così magari al prossimo concerto saprò con chi andarci visto che quello di dicembre l'ho saltato per deficienza di accompagnatori ;)

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  5. in realtà no, ma ho approfittato di questo post per segnarmi un po' di titoli :-D

    un bacione, tesoro mio!!! :-*

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