martedì 12 novembre 2013

Pioggia e Francia

Pioggia, vino rosso, formaggi puzzolenti, jazz, arte, cultura e... amore. Parigi "la città degli innamorati", un appellativo pericoloso. Molte coppiette si catapultano a Parigi anche per questo, sperando di trovare un po' di magia. Il più delle volte però quando si cerca la magia non la si trova e forzarla cercando di farsi aiutare da una città non sempre funziona, la magia dell'amore è una cosa naturale che se c'è la trovi pure se vai in vacanza a Civitavecchia. Se sta magia la state cercando così avidamente, tanto da scegliere come meta Parigi perché si dice sia la città degli innamorati, allora fatevi qualche domanda sulla vostra storia d'amore, forse potreste soltanto stare cercando di tenere in vita un morto.

A Parigi ci sono stato due volte, una volta per un capodanno con la mia ragazza dell'epoca e ultimamente per un fine settimana con la scusa del concerto di Paolo Conte. La prima volta non mi piacque, forse proprio a causa delle troppe aspettative e dell'aspettativa di un soggiorno romantico con la mia ex, che indubbiamente ci fu, ma non grazie a Parigi. All'epoca non capii, non capii i bistrò e le brasserie, i formaggi puzzolenti, il vino rosso, le stradine di Montmatre e i suoi negozietti, la Senna e i francesi. I francesi che si incazzano come dice Conte, anche se in realtà lo sono sempre come invece mi faceva osservare una ragazza italiana trapiantata a Parigi. Questa volta invece mi è piaciuta, non ci sono andato da innamorato, se non della musica di Paolino e non mi aspettavo niente, anzi. Mi è piaciuto tutto, i negozietti di pesce, di frutta, di cioccolata, le brasserie, le stradine di Montmatre e le stradone di Bastille e perfino la zuppa di cipolle e i formaggi puzzolenti! Camminare da solo di notte sotto la pioggia, con la pioggia Parigi ha ancora più fascino, quando la mia compagna di viaggio andava a dormire. Aggirarmi per le stazioni delle diverse metropolitane in uno scenario un po' piratesco, tra vento, puzza di piscio e sguardi di gente apparentemente malintenzionata. Chissà quanti avranno avuto dubbi sulle mie intenzioni...

Quello che penso è che Parigi potrebbe essere la città degli innamorati se si va lì da non innamorati, se, per dirla metaforicamente, non ci si porta il pranzo al sacco. Cioè credo che se l'amore lo si trovasse lì, allora sarebbe uno scenario perfetto. Forse se fossi stato meno fagiano avrei potuto conoscere la magia di Parigi con quella bellissima parigina che mi sorrideva in metropolitana, e invece...
Insomma, come dice la mia compagna di viaggio, secondo me fare un viaggio romantico a Parigi porta pure un po' sfiga.






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