sabato 8 novembre 2014

Paolo Conte Snob - Recensioni

Ho letto alcune recensioni su questo disco, e le ho trovate molto superficiali e a volte addirittura forzate e scontate. Alcune si permettevano di parlare di una canzone dell'album senza neanche averla capita. Ad esempio che signorina saponetta si riferisce a una ragazza quando chiaramente l'argomento è la mazurca. Ho letto la recensione dell'huffingtonpost, parole alla cazzomannaggia. Quella di ondarock, negativi per partito preso. Tutte sono più o meno accumunate dall'idea che la creatività si sia esaurita da 15 anni, probabilmente perché lo stesso Conte ha dichiarato di aver finito la benzina, ma ha anche detto di aver messo tanta fantasia in quest'ultimo album, e allora qual'è la verità? Quella che ci fa comodo?
Probabilmente come un perfezionista non è mai totalmente soddisfatto dei propri risultati. Per come la vedo io però, lo sforzo nella ricerca di questa perfezione sfocia in canzoni capolavoro e non in dischi mediocri come ci vogliono far credere.
Facendo un conto molto semplice, 15 anni fa era il 1999, gli album usciti da quell'anno in poi, tralasciando i live e evitando di parlare di arrangiamenti e non di canzoni, sono
2000 - Razmataz
2004 - Elegia
2008 - Psiche
2010 - Nelson
2014 - Snob
Questi signori mi vogliono far credere veramente che in questi album non ci sia fantasia e genialità? Che Razmataz non sia un disco visionario? Che Elegia, Molto lontano non siano capolavori di musica e parole? Che Sonno elefante non vivrebbe tranquillamente anche solo di musica? Mi stanno dicendo che non c'è originalità in Velocità silenziosa o L'orchestrina? Che L'amore che non sia una delle canzoni più belle di Conte così come Tra le tue braccia e Clown? Ma sta gente ha mai ascoltato Clown?
Per come la vedo Paolo Conte non ha fatto altro che crescere nella sua carriera, il periodo da 900 a Snob per il momento è stato il più felice.
Come al solito riusciamo sempre ad essere autodistruttivi e invece di vantarci e difenderci un artista che francesi, inglesi, olandesi, tedeschi ci invidiano, lo sminuiamo, come se avessimo qualcosa di meglio. Tutto questo ovviamente senza neanche aver, probabilmente, attentamente ascoltato quello di cui si parla.

Lasciamo stare poi le domande che gli sono state fatte durante la presentazione del disco...


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