sabato 5 marzo 2011

Bagni e ologrammi

Quando sono fuori casa difficilmente, se sento il bisogno di liberarmi, riesco a farlo. Cagare in un bagno pubblico (forse cesso è più appropriato) è una vera e propria arte, i miei eroi sono proprio coloro che riescono a farlo con disinvoltura. Ricordo una vacanza ad Amsterdam dove tutti i miei compagni di viaggio riuscivano tranquillamente ad andare di corpo in dei bagni che erano dei veri e proprio mercati di stronzi... Si sentivano tedeschi sforzarsi nel bagno vicino, la puzza di cacca degl'altri e francesi che bussavano in continuazione alla tua porta. Riuscii solo l'ultimo giorno ad andare, forse perché evitai di sedermi perdendo tempo a mettere la carta igenica sul water e perdendo così anche lo stimolo o forse semplicemente perché il mio intestino per disperazione riuscì a vincere la battaglia psicologica con il mio cervello. Ricordo anche un bagno in un bad & breakfast di Cork che era praticamente uno sgabuzzino con un tazza, c'era solo quella e la porta che, una volta seduto, ti si chiudeva sulle ginocchia. Mi ricordo anche il famosissimo bagno del terzo piano dell'università dove in molti andavano a scaricare le tensioni da pre-esame, ma anche lì, con tutto che era oggettivamente molto pulito, non ce l'avrei fatta, anche se non ci ho mai provato. Insomma ne ho visti tanti di bagni improponibili ed è per questo che quando mi si ripropongono queste situazioni viaggio con la fantasia e immagino il futuro. Cioè se proprio il mio culo non può farlo, faccio scoreggiare il cervello...
Il futuro, come me lo immagino io, è un bagno normalissimo ma con la possibilità di personalizzarlo facendo in modo che sembri a tutti gli effetti quello di casa nostra, anche negli odori. Immagino un bagno in cui prima di entrare e di vedere com'è fatto si possa inserire una scheda che, grazie a degli ologrammi lo trasformi nel bagno di casa, applicando alla lettera il detto "occhio non vede cuore non duole" (in questo caso si potrebbe dire "occhio non vede culo non duole"). Il problema è che tecnologicamente siamo ancora molto indietro per poter pensare di realizzare una cosa del genere, e soprattutto ci vorrebbero anni prima che venga adottata in tutti i bagni pubblici. Quindi per adesso o me la tengo, oppure inizio a seguire i consigli di questa fantastica guida che ho trovato.

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