martedì 8 novembre 2011

Guida galattica per gli autostoppisti

Ho letto ultimamente questo libro, ad essere sincero l'avevo già iniziato qualche anno fa ma mi aveva un po' annoiato. Questa volta invece sono riuscito a finirlo, anche se sono appena 200 pagine...
Faccio questa "recensione" perché mi ha lasciato un po' interdetto. Si tratta di un romanzo di fantascieza umoristica, pieno di contraddizioni dal punto di vista logico, ma non stiamo a pignolare su queste cose essendo l'autore un laureato in letteratura. Sicuramente questo Douglas Adams deve essere una persona molto simpatica, infatti molto volte mi sono ritrovato a sorridere come un ebete. Il problema però è che arrivi verso i 3/4 del libro e ti chiedi "va be' ma la storia dov'è?". Da questo punto di vista è veramente imbarazzante, quello che voglio dire è che non c'è alcun colpo di genio, è tutto abbastanza scontato e prevedibile. E se posso essere volgare finisce anche un po' "a cazzo". Non credo comunque che lo scopo dell'autore fosse quello di far appassionare il lettore, ma semplicemente di farlo sorridere, e ad essere sinceri ci riesce benissimo. Bisogna poi dire che questo romanzo nasce dalla radio, ed è forse questa la causa della sua semplicità. Anche la fine si spiega con questa cosa, infatti introduce sostanzialmente il secondo libro della trilogia "Ristorante al termine dell'Universo". Quindi se avete voglia di leggervi un libro divertente che non vi lasci niente e che dimenticherete facilmente, "Guida galattica per gli autostoppisti" fa per voi.
Uno dei personaggi più divertenti del libro è il robot Marvin, depresso e paranoico, a cui i Radiohead si sono ispirati per la loro "Paranoid android".
Riporto alcune righe:

Ford:"Perché stai sdraiato a faccia in giù nella polvere?"
Marvin:"Perché è un ottimo modo per sentirsi ancora più disgraziati di quello che si è. Non far finta di provare desiderio di parlarmi, so che mi odi."
Ford:"No che non ti odio."
Marvin:"Si, invece, tutti mi odiano... Quella nave mi odiava"
Ford:"Quale nave? Cosa le è successo? Lo sai?"
Marvin:"Mi odiava perché le ho parlato. Ero molto depresso e annoiato, così sono andato a collegarmi al suo computer centrale. Ho parlato a lungo con il Computer, spiegandogli la mia visione dell'Universo."
Ford:"E cosa è successo?"
Marvin:"Si è suicidato."




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