giovedì 22 novembre 2012

Scusi, a che ora passa il pullman per la solitudine intellettuale?

Il collega che ti mette l'ansia sulla vita dopo pranzo, quando stai in piena intossicazione alimentare e non riesci a ragionare e quindi gli dai ragione, di certo non ti rallegra la giornata lavorativa.
I napoletani, non capisco perché, non mollano il dialetto neanche se li mandi a vivere per 40 anni tra gli aborigeni che, se non ti fai capire bene esponendo ottime motivazioni per essere risparmiato, te se cucinano con le patate. Boh?! Sarà perché loro riescono a farsi capire ovunque anche a gesti, fatto sta che a me se me parli napoletano non te capisco e non te voglio capi', soprattutto dopo pranzo quando m'attacchi i pistolotti sulla vita.
Va be' questo però lo ascolto, 1) perché la gente più matura e con esperienza va sempre ascoltata, sia mai che ti illuminassero il cammino. 2) Perché lui, che chiameremo con un tipico nome di fantssia napoletano Ciro, mi parla solo di donne, ammucchiate e trombate in genere. Quindi da una parte cerco di catturare qualche buon consiglio, da un'altra mi fa ridere e da un'altra ancora mi fa nauseare sbattendomi in faccia la triste e squallida sua verità sui rapporti tra uomo e donna.
Non riporto qui il discorso completo perché ho capito solo il senso, non le parole. Comunque le parole che ho capito più o meno sono, "frate", "ha' capit'", "o pullmàn" e "froci".
Tutto è iniziato al passaggio di una collega che a lui piace tanto, piace come piacerebbe una ragazza di una ventina d'anni ad un signore di 60... Ammicco. Ogni volta che la vede mi dice "eh frate, quella sta a caccia". Stavolta invece mi ha detto che avendoci parlato un po' gli è sembrata un brava ragazza, una ragazza seria con cui conviene sistemarsi. A questo punto non potevo sfuggire alla domanda
Ciro:"Tu sei fidanzato?"
Io: "No! Ma sto bene così, alla fine non mi manca "niente" ".
E lui c'ha messo il carico
Ciro:"Ma quanti anni tieni?"
Io:"31!".
E qui è partito il discorso de "o pullmàn". Cioè secondo lui io adesso mi illudo perché ancora sono appetibile, ancora in tempo per prendermi qualche ventiduenne/ventiquattrenne. Quando inizierò ad avere 36 anni quelle non mi guarderanno più. Insomma dice che mi devo sbrigare perché ognuno ha il suo pullman che parte a una certa ora e bisogna farsi trovare alla fermata.
Qui ha iniziato a dirmi, non chiedetemi che c'entra, quanti matrimoni si sfasciano per colpa del viagra. Questo perché io gli ho detto "Ah Ci' e se non trovo una che me piace mica me posso sposa' la prima matta, voglio di', e se sbaglio pullman?". Non so come ma poi è degenerata in ammucchiate, corna tutto collegato all'importanza della famiglia. Quello che voleva dire è "sposati tanto poi gli puoi sempre mettere le corna", ma almeno sei sicuro della presenza di una parcheggiata dentro casa. Da ciò ho dedotto che è questo il problema degli italiani, hanno bisogno del posto fisso, il contratto a tempo indeterminato. Poi se ci scappa qualche lavoretto extra ben venga.
Io da tutta questa pippa ho capito solo una cosa, che quello che non bisogna farsi sfuggire è l'opportunità di non fare una vita di merda. Qui bisogna prendere "o pullmàn" che ti porta a quello che si vuole essere come persona. Come disse John Lennon "adesso che sai chi sei, chi vuoi essere?". Altro che la donna da parcheggiare dentro casa per paura di non essere più appetibili a 50 anni. Il lui o la lei giusti non hanno bisogno di essere cercati.


Quello che non ho capito è cosa centrasse "froci" in tutto ciò.


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